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PROGETTI

CURARE CON I MITI

Da febbraio 2023 - in corso

Progetto per le scuole

A cura di Manuela Racci

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Il progetto è stato già portato in diverse scuole medie, riscuotendo grande successo.
 
Le scuole che hanno aderito sono:
– scuola media “La Nave” di Forlì
– scuola media “Benedetto Croce” di Forlì
– scuola media “Dante Alighieri” di Meldola (in corso)
 
 
“Il mito è l’incanto che in quel momento
riusciamo a far agire in noi”
 
DESTINATARI:
Progetto rivolto alla scuola secondaria
di primo grado (in particolare le classi prime)
e al biennio della scuola secondaria di secondo grado.
Perché i miti?
 
I miti sono fioriti tra gli uomini di tutti i tempi e alla loro forza evocativa si deve probabilmente tutto ciò che l’attività fisica ed intellettuale dell’uomo ha prodotto. Si potrebbe dire che le inesauribili energie del cosmo si manifestano nella cultura umana proprio attraverso il mito, poiché esso contiene quel Tutto che parla seduto sul tripode, come a Delfi, avvolto da una spirale di fumo, inevitabilmente accennante, giustamente vago ma incredibilmente perspicace e preciso come una saetta di Apollo.
 
Il titolo proposto potrebbe far pensare a una ricetta della salute pronta per l’uso, del tipo “leggi che ti passa” o “ti farà stare meglio”. Non si tratta certo di questo, in quanto il verbo “curare” rimanda all’accezione latina  senecana  “cura sui”, quel “prendersi cura di sé” indispensabile in un percorso di crescita e trasformazione interiore  che ha il significato di sollecitudine, interesse e curiosità oltre che compartecipazione.
 
Ed è proprio questo il nostro intento: compartecipare a chi ne è interessato la nostra curiosità attenta e volta a rileggere, ripensare e “risognare” alcuni miti della Grecia classica che noi riteniamo vere cifre esistenziali.
Perchè i Greci? Perché sono stati i primi ad avere il gusto per l’universale, perché hanno inventato la libertà, la filosofia, la democrazia, perché sono all’origine dello spirito stesso della nostra civiltà.
 
Lavorando con i ragazzi, si deve accedere piano piano alla stratificazione dei significati di ogni mito, scendendo gradualmente dentro i cantieri dell’anima senza alcuna sicumera o velleità ermeneutica di definire il significato del racconto dentro una logica perimetrale inveterata.
 
NON c’è MAI un senso ultimo in letteratura!
 
Sono tante le domande che possono sorgere leggendo a voce alta e guidando gli alunni, senza fretta e soprattutto senza la pretesa capziosa di fermarsi ai significati visibili, quelli più evidenti e scontati: domande che possono sembrare banali, ma non lo sono MAI, poiché l’alunno è il vero filosofo, è il fanciullo-musico di memoria pascoliana che coglie, percepisce il non detto, ciò che sfugge alla lettura superficiale o troppo codificata dell’adulto.
 
Tante le sollecitazioni che arrivano dalle storie; alla luce dell’esperienza acquisita dopo tanti anni di insegnamento, di libroterapia e drammatizzazione della letteratura, si potrebbero individuare i seguenti miti, contenitori emblematici di valori umani e fortemente esistenziali, EDUCATIVI E FORMATIVI:
 
– Arianna, Teseo e il Minotauro: mito articolato, connesso ad altre storie in un lungo excursus che si fa potente affresco di vita: Teseo che diventa freddo e smemorato (guai ad uccidere il Minotauro!!), l’abbandono di Arianna, la sua disperazione e l’inaspettata salvezza da parte di un Dio, Dioniso( bisogna fidarsi della vita e del suo fluire, dal male può arrivare un bene superiore etc;).
 
– Dedalo (il LABIRINTO da lui creato e il senso metaforico), Icaro e la tentazione del VOLO.
 
– Demetra e Persefone: il rapimento da parte di Ade e la disperazione feroce di una madre; la risoluzione mediata da Zeus e la nascita delle stagioni (il racconto aiuta ad entrare in modo ameno, divertente e al contempo profondo nel mondo delicato dei sentimenti che legano i figli ai genitori e allo stesso tempo offre una spiegazione fantastica, poetica all’argomento “scientifico” della nascita delle stagioni e del loro RITMO, un fenomeno naturale così familiare che conduce anche alla riflessione sulla natura, il rispetto dovutole, il senso del tempo e del suo scorrere..etc).
 
– Prometeo e il ratto del fuoco agli Dei: mito amatissimo dai ragazzi, poiché Prometeo rappresenta la forza, il coraggio, l’amore per il genere umano, la consapevolezza degli ostacoli, il senso del limite (si può sfidare un divieto? Vedi anche Icaro…Potremmo riscattare il gesto di Prometeo e di Icaro e difenderlo? Sono veri benefattori dell’umanità…?).
 
 – Narciso ed Eco: mito famosissimo, raccontato dal poeta Ovidio; il mito della bellezza senza amore, una tematica di grande attualità, legata al termine NARCISISMO che indica una persona estremamente concentrata su sé stessa che può generare atteggiamenti di disempatia, il contrario dell’EMPATIA, quella che riteniamo essere uno scopo fondamentale dell’insegnamento. Abbiamo fatto nostra la chiave, la “cifra” offertaci da alcune riflessioni sotto-riportate per “leggere” in modo ancora più sottile il mito di Narciso ed Eco, cogliendone la sconcertante attualità.
 
Metodologia e organizzazione
 
Il percorso sarà declinato su un numero massimo di 8 incontri, se possibile con cadenza settimanale, della durata di circa due ore e sarà condotto in modo continuativo da un’esperta (Prof.ssa Racci).
 
Si propone di  attivare il percorso nel mese di novembre per chiudere il tutto entro aprile.
 
La modalità scelta sarà quella di “immergere “gli alunni” in un momento iniziale “narrativo”, articolato in ascolto, lettura, riflessione e confronto reciproci, sull’onda di sollecitazioni, domande, silenzi “speculativi”, guidati dal docente ( è il momento cosiddetto “destruens”, direbbe Socrate, all’interno del quale le parole tessono legami invisibili, entrano, bucano, smuovono le emozioni, preparano l’humus adatto a “srotolare la matassa”); seguirà, in modo simultaneo, se non addirittura coevo alla prima fase (dipenderà dalla situazione contingente e dalla capacità del docente di adattarsi in fieriil momento cosiddetto “construens”, quello della “restituzione” da parte degli alunni di quanto accolto dentro di loro durante la narrazione, dando voce e corpo alle loro emozioni, attraverso la drammatizzazione del testo, quindi mettendo in campo l’espressività teatrale, libera e creativa( recitazione, canto, danza…); sarà questo il momento in cui ci si potrà avvalere anche della collaborazione occasionale di alcuni giovani attori.
 
Se possibile, magari al termine di un gruppo di lezioni dedicate a un singolo mito, si cercherà di realizzare un momento LUDICO, atto a  connettere la letteratura con la personalità e l’espressività dei partecipanti attraverso strumenti sensoriali, di dialogo e di riflessione interattiva per cercare analogie con il proprio vissuto, comparazioni con la realtà nella quali si è immersi e la capacità di verbalizzare questo con strumenti creativi, propricome atto finale maieutico.